Dalla naveBroome.
Western Australia.
Con Carole King che piazza il classicone.
You've got a friend.
Tornato a terra dopo dieci giorni su un peschereccio.
Che di nome fa Tritan Aurora.
Pearl boat.
Nave delle perle.
Battiamo un tratto di mare di venti miglia per altre venti al largo di Broome.
Il lavoro in una pearl farm e' semplice e ripetitivo.
Lavoro
Un po' di equipaggio
CorridaTutto gira intorno alla nave.
Le imbarcazioni satellite fanno la spola tutto il giorno andando a recuperare le gabbie dove si allevano le conchiglie.
In media recuperiamo duemila conchiglie ogni giorno.
Quelle pronte vengono aperte, pulite, viene estratta la perla e si separa la madre perla.
Quelle giovani vengono ripulite in superficie, risistemate nella gabbia e rimandate a farsi un tuffo nell'Oceano.
Che detto cosi' e' tutto automatico.
Ma e' tutto quello che ci sta intorno.
Per prima cosa.
Le perle in se'.
Immaginatevi un animale stranissimo.
Molle all'interno e duro come un sasso fuori.
Bene un giorno di mille e piu' anni fa si alza, si guarda allo specchio e inizia a pensare, a farsi delle domande.
E cerca di darsi delle risposte...
"Mmm, bene, ah che bella giornata sotto il mare, ma io che sono? ah un muscolo... un muscolo?! e che diavolo e' mai un muscolo? ho bisogno di una casa..."
E inizia a costruirsi una villa a forma di conchiglia capace di aprirsi e chiudersi con uno scatto potentissimo.
Ma poi a guardare tutto il giorno la televisione nella sua nuova casa di lusso inizia a stancarsi.
E la noia porta a due cose.
Disastri.
O creazioni.
Bene...
Un giorno e' li' col telecomando in mano a fare zapping, ma quando, dopo l'ennessima carrellata di canali, torna per la terza volta su rete quattro dove c'e' Genius di Mike Bongiorno inizia a dare di matto.
Vede un sassolino in mezzo alla sala e ci si lancia contro.
Inizia a giocarci, a lisciarlo, a plasmarlo, a scolpirlo.
Diventa liscio, bianchissimo e rotondo.
Una perla.
Una palla... e cosi' il muscolo impazzito non e' piu' solo... ora puo' allenarsi, palleggiare e tirare le punizioni in casa.
Senza nessun rischio che sua mamma gli tiri le maledizioni.
Si perche' non ci sono finestre da rompere in una conchiglia.
E' proprio vero che la natura pensa a tutto.
E poi.
Quanto e' vivo questo mare.
Questo Oceano.
Ogni gabbia che tiri fuori e' un microcosmo.
Polipi che giocano al quadro svedese, stelle marine che fanno la lap dance sulle sbarre.
E migliaia di piccolissimi granchi che si godono lo spettacolo.
Tutto in miniatura.
Balena, proporzioni e tutto il restoMa non solo microcosmo.
Si perche' ogni tanto sei li' tutto intento a lavorare, caricare, scaricare, ripulire.
Alzi lo sguardo e vedi in mezzo al mare un vulcano che spruzza un getto d'acqua altissimo.
Molli tutto, fai cadere conchiglie, perle e spazzole e ti fiondi su per le scale che ti portano sul ponte.
Dove la vista delle balene e' perfetta.
E un giorno il massimo.
Balena mamma che accompagna la mini balena a scuola...
Che pure il capitano, Phil detto il Rude, si ferma per mezz'ora a godersi lo spettacolo.

E a proposito di spettacoli.
Mettete insieme due marinai neozelandesi, due della Tasmania e l'australiano di turno.
Dategli tre canne da pesca, tre birre ciascuno e un Oceano che i pesci te li tira addosso.
Sedetevi a godervi lo show.
Sudore, bestemmie, sputi, urli, risate, sfotto' se la lenza si rompe.
Ma quando la prima canna inizia a torcersi sotto il peso della belva, gli altri iniziano a incitare, mollano la loro arma e si mettono al servizio del compagno piu' fortunato.
Dalla Tasmania con furoreOgni sera si tirano fuori tra i cinque e i dieci squali.
Tutti di poco piu' di un metro.
Preda inaspettataMa una sera e' il delirio.
Dopo quasi tre ore di lotta, di corse intorno il perimetro della nave e infine con l'aiuto di una nave satellite, la Neptune, i ragazzi tirano fuori lo qualo tigre di due metri e mezzo.
Un mostro perfetto
Tutti gli squali vengono ributtati in mare.
La vera preda e' il Maki.
E quando la sera e' di quelle buone abbocca pure lui.
Abboccato
Maki
Maki due...E gli urli di gioia dei ragazzi li sentono fino in Indonesia...
Gli urla di gioia dell'equipaggio invece si possono sentire il giorno dopo.
A tavola.
Quando quel genio in miniatura della cuoca giapponese, detta Cookie, si inventa dei piatti che ti fanno resuscitare.
Stay tuned.
Che chi non viene sul blog e' un Maki.