sabato, agosto 12, 2006

Tom Price

4-6 Agosto.

Tom Price.
F-Stop Blues di Jack Johnson.
Area di sosta in mezzo al nulla.
Le stelle cominciano a uscire.
E quando cominci a vedere la Southern Cross capisci che si sta facendo tardi.
Qui nesuna Orsa Maggiore.
Le costellazioni sono tutte diverse.
Emu dream e Southern Cross.
Croce del sud.
Quella della bandiera australiana.
Quella che vi dice sempre dov'e' il sud.

Giorni che i chilometri quasi non li conti piu'.
Passare dalla costa all'entroterra.
Dritto verso il Karajini National Park.

Parola del giorno: Outback.
Che tradotto significa fuori da tutto.
O.
Lontano.

Prendiamo la Route 136.
Duecentosettanta chilometri, due soste di un'ora ciascuna, ci fermiamo a dormire fino alle sette del mattino seguente.
E.
Giuro.
Non incrociamo una sola macchina.
Dieci ore sulla stessa strada e non vediamo nessuno.
Il primo incontro e' alle ore sette e venti con un camion dalle dimensione spropositate.
Quattro rimorchi.
Qui li chiamano Road Train.
Treni della strada, parola del giorno numero due.

Chilometri su chilometri.
Che quando la musica si ferma per andare a cercare un'altra canzone senti il rumore delle gomme che vanno a prendersi la fetta di asfalto seguente.
E la torta non finisce mai.
Lo spettacolo e' al tramonto.
La terra che fino a dieci minuti fa era di un colore spento sembra prendere vita.
Rossa.
Che sembra prendere fuoco dopo una giornata a fare il bagno di sole.
Ma se ti sforzi a togliere lo sguardo da questo spettacolo c'e' qualcos'altro che ti aspetta a trenta metri di altezza.
I falchi.
Che volano, fanno la ronda, cerchi dai diametri perfetti.
E le ali.
Che l'ingegnere piu' bravo del mondo non potrebbe disegnare nulla di piu' perfetto.
Forse solo Leonardo.
E forse i falchi li ha inventati lui.
Che se riesci a vedere l'ala di un falco in controluce sul sole che sta andando a fare la nanna, e' uno di quei momenti da prendere, impacchettare e mettere in saccoccia.
O nella banca dei momenti perfetti se conoscete l'indiizzo.
Ma la strada e' anche cattiva.
E' anche morte.
Road Kill.
Un cimitero di vita selvatica.
Centinaia di canguri a lato della strada.

Perche' qui la notte si verificano due fatti che insieme non vanno tanto d'accordo.
Primo.
Notte e' tempo di camion, treni della strada.
Ma anche.
Notte e' tempo di canguri che vanno a farsi una passeggiata in mezzo alla strada.
E lo spettacolo al mattino e' davvero assurdo.
Benedetto dai corvi e dagli avvoltoi che si godono il banchetto senza bisogno di andare a caccia.

Nel frattempo ho risolto definitivamente il problema di Forrest.
Un piccolo foro nel tubo del radiatore faceva evaporare l'acqua, ma ora e' sistemato e dopo seicento nuovi chilometri il livello dell'acqua non e' sceso nemmeno di un millimetro.
Grande Forrest.
Negli ultimi due giorni la strada mi ha regalato la compagnia di nuovi personaggi.
Venerdi' barbecue con Miguel, Angela e Martina (Spagna, Australia e Germania).
Cronaca del primo incontro.
Sono seduto a scrivere vicino alla spiaggia e vedo arrivare a velocita' spropositata un furgoncino che fa un salto mezzo metro sul paracarro e va ad arenarsi in mezzo a una montagna di sabbia.
Scende Martina, la ragazza tedesca alla guida, mi guarda, ride, e dice... "ho visto una strada che non c'era..."
E vi giuro che non era ne' ubriaca ne strafatta.
Don't drive tired...
Lo dicono pure i cartelli.

Citta' toccate oggi...
Exmouth, Parabardoo, Tom Price...
Per Pepo... intanto guarisci presto, ma secondo te questo Tom Price e' il fratello di Benji?

Stay tuned...
Che chi non viene sul blog e' un paracarro.

P.s.: un benvenuto ufficiale alla signora Vanna, la mamma del Mile e a Marco, il fratellino del Pepo.
P.p.s: Pepo rimettiti presto... hai visto... la vita sana e regolata non fa per te... un mese di dieta e ti viene l'appendicite acuta.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

lascia nu tuo commento? e' una parola sono a bocca aperta.baci baci baci

12:55 PM  

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