Un po' di cose

Volare tra i fiori
Eccoci qua.
Di nuovo nella civilta'.
Si sono tornato a Fremantle per il week end.
Il ritorno dalla citta' fantasma.
Non scrivo da una settimana perche' internet a Pinjarra e' un utopia.
E cosi'pure la tele, i caloriferi (nella notte 2 gradi...), la luce artificiale, le ore piccole.
E potrei andare avanti.
In realta' l'unica cosa di cui sento la mancanza e' internet, perche' non posso scrivere e sentirvi.
Tutto il resto ti accorgi che e' superfluo.
Con ordine.
Mi piacerebbe iniziare questo post raccontandovi quello che mi e' successo il sabato prima della partenza.
Scopro alle tre di pomeriggio che alle sei di sera si gioca la partita di rugby Australia Irlanda.
Le mie due nazioni preferite.
E scopro pure che un sacco di gente dell'Old Fire station ha il ticket per lo stadio.
Tento in tutti modi di trovare un biglietto.
Nulla.
Alle quattro vado nella reception dell'ostello e inizio a parlare con Alex, uno dei proprietari.
Domo cinque minuti.
Giuro su Forrest Gump.
Dopo cinque minuti trilla il telefono.
E' un'amica dei ragazzi.
Ha la febbre e ha due biglietti che non puo' usare.
Me li da gratis!!!
Fremantle e' la citta' magica.
Io e un ragazzo irlandese voliamo in auto a un'ora da Fremantle a ritirare i biglietti e via fino a Subiaco.
Oval Stadium.

Australia Irlanda
Un'esplosione di giallo e di verde.
Inni nazionali, placcaggi, buldozzer umani che si scontrano in volo.
E ancora.
Touche, mete, tifo alle stelle, Irlanda che va in vantaggio, Australia che preme sul pedale e ribalta tutto in cinque minuti.
Grandioso.
A presto le foto.
Domani vado con Jim a prendere un portatile, cosi' posso portarmi avanti a scrivere nele serate di Pinjarra.
Seconda parte.
Pinjarra, il lavoro e la vita fuori dal mondo.

La casa di Pinjarra
Ho iniziato a lavorare con la compagnia Western Forestry Management. Una specie di guardia forestale privata che si preoccupa di ripopolare le ex zone di estrazione mineraria.
Il lavoro e' duro.
Siamo in quattro e copriamo ogni giorno una superficie pari a due ettari di terreno.
Le piantine sono cosi' tante che contarle e' impossibile.
Circa mille ciascuno.
E pensare che da quei piccoli germogli un giorno verra' fuori un castagno, un'acacia (quella del miele!) o un cespuglio di bacche fa effetto.
Fa effetto pensare che dove ora c'e'il deserto, tra un'anno ci sara' un piccolo bosco.
Un boschetto che va alle elementari.
Mi piacerebe vederlo all'universita'.
Il boschetto che diventa foresta.
Siamo in quattro.
Io, Dave from Liverpool, Dave from New Zealand e la sua ragazza Anna.
Viviamo in un villaggi costruito a inizio secolo (primi '900) da un benefattore, tale signor Fairbridge.
Una citta' per i bambini orfani,
Il nome ovviamente e' Fairbridge villagge, situato sulla Fairbridge road dove potete trovare la Fairbridge school, la Fairbridge forest e guardare il panorama dal Fairbridge Belvedere...
Originali questi wallabies...
Pensate che le due strade piu' importanti dell'Australia si chiamano Stuart Highway e Sturt Highway... e ovviamnete vanno in direzioni opposte.
Pensate che sfiga per un dislessico...
Scherzi a parte.
Il villaggio e' completamente fuori dal mondo.
Ci saranno sessanta case di cui solo quattro abitate.
Una e' la nostra.
E' la prima volta che sto in una casa che ha piu' bagni delle persone che ci abitano.
Immensa.
Ma anche immensamente gelida nella notte.
E allora benedici che ci sono quindici letti.
Che significa quindici coperte.
Che...
Calcolando che in Neozelandesi sono persone cosi' strong che sembra che Dio li creo' spezzando la roccia con una mazza ferrata in una notte di sbronza...
Di coperte puoi usarne sei tu e sei Dave from Liverpool.
La cosa davvero impagabile e' quello che vediamo io e Dave nell'ora di jogging dopo il lavoro.
Scena.
Tramonto sulla nostra destra.
Baobab in controluce.
Mille baobab in controluce.
Noi che corriamo per fare pace con la fatica che abbiamo nel corpo.
E i canguri che ci tagliano la strada.
E se i baobab sono mille.
I canguri, quelli non li puoi contare.
Che ti senti alto tre metri e mezzo.
E se le gambe non tradiscono puoi spingere oltre.
Arrivare fino al cimitero abbandonato.
E ancora piu' in la', fino alle miniere dove giocano a creare l'alluminio.
Giusto per accorgerti che ti sei spinto troppo oltre.
E che se non ti dai una mossa a tornare indietro il sole va a fare la nanna.
Le serate.
Sono corte.
Sei talmente stanco che vai a dormire alle otto.
Le nove quando va bene.
I due kiwi spariscono alle sei e non li rivedo fino la mattina dopo.
Mi sa che dopo il lavoro si trasformano in Shrek e Fiona.
Vedrete le foto.
Le serate sono di due tipi.

Fire... better then any drugs
Le prime le passo guardando il fuoco nel camino.
Mi piacerebbe sapere cosa possa pensare un marziano quando vede un pazzo che sta tre ore in fissa davanti a pezzi di legna che ardono.
La forza degli elementi.
Che se ci pensi non e' solo il fuoco.
Puoi stare ore e ore a guardare le onde del mare.
Un po'come andare a teatro e guardare quanto e' bello il teatro stesso.
Do you know what i mean?
Le altre serate.
A proposito di elementi.
Mai.
Dico mai.
Ma proprio mai mai mai.
Commettere l'errore di guardare in aria.
Perche' se sei fortunato ci sono le nuvole.
Altrimenti per i prossimi tre giorni avrai mal di collo.
Che se inizi a guardare la Via Lattea in questo posto sei gia' fregato.
Drogato di stelle.
Assoluta dipendenza.
Che se sei nel deserto e non c'e' la luna, e la prima luce artificiale e' a un'ora di macchina, e l'aria e' gelida dal tanto che e' pulita,
Allora puoi andare in cucina, prendere la tazza..
Che la Via Lattea te la puoi bere prima di andare a fare la nanna.
I love you all.
r.