Sydney

Opera House e Harbour Bridge
Sydney e' bellissima.
Cosi' come lo e' Nicole Kidman.
Che pero' poi la testa la perdi per attrici meno belle.
Ma con quel qualcosa in piu'.
Che non si puo' dire.
Citta' dalle mille, tante, troppe contraddizioni.
La citta' piu' importante di un continente senza esserne la capitale.

Il Ferry e l'Harbour Bridge
Casa di un terzo della gente australiana.
Citta' che ti spiazza.
Angoli di tranquillita'.
Warhata e il suo approdo.
Romantico che sempra una Portofino nel centro di della metropoli.
Ma anche.
L'onda di gente.
La massa che farci surf e' impossibile.
E se sei dalla parte sbagliata del marciapiedi e' come nuotare controcorrente.
Storie di Salmoni del Dubbio e tutto il resto.

Il rosso va e il bianco viene
Poi.
Qui tutti corrono.
La religione del jogging.
Vent'anni dopo New York.
Con scarpe molto piu' comode.
Tra un centro commerciale e l'altro c'e' una spiaggia grande come mezza Rimini.
E in banca ti capita di essere in fila con una signora indiamantata davanti e un surfista in costume di dietro.
Con tanto di tavola che parcheggera' allo sportello.

Ufo

Amico immaginario
E poi gli autobus.
Una fermata ogni centocinquanta metri.
Ma anche.
Il biglietto lo si fa a bordo.
E a ogni fermata salgono tra le dieci e le venti persone.
Il piu' delle volte turisti con banconote da cento dollari.
Che ogni biglietto passano i quarti d'ora.
Ma il vero problema e' l'autista che fonde il cervello, impazzisce e lascia la guida alla vecchietta appena salita.
Devo documentarmi.
Ma sembra sembra che per fare l'autista dell'autobus a Sydney sia richiesta la laurea in Economia.
E un'esperienza decennale presso le casse dell'Esselunga di Viale Papiniano a Milano.
E ancora.
Sempre per confermare che qui siamo in pieni anni ottanta.
I ragazzini hanno tutti uno skateboard.
Gli uomini di affari vestono rigorosamente in gessato e mocassino.

Senza titolo
I corsi di aerobica hanno iscritti che vanno dagli adolescenti ai novantenni.
E mi sa che su qualche canale strano ci puoi trovare la reclame del confetto Falqui.

Scacchi
Pero'.
Quando arrivi ai giardini botanici e l'occhio ti scappa.
Allora ti tremano le gambe.
Perche' vedere l'Opera House e l'Harbour Bridge al crepuscolo.
Con le luci della Skyline che iniziano ad accendersi.
Allora e' forse pure troppo.
E' una vista grandiosa.
Da cartolina.
Da apertura delle olimpiadi.
Con Freddie Mercury che ti canta l'inno.
Anche se era Barcellona e gli ottanta erano appena finiti.
Stay tuned.
Che chi non viene sul blog e' l'Allenatore nel Pallone.