mercoledì, aprile 11, 2007

Forrest

Senza titolo



Del sognare.
Che ogni giorno ci sia il tempo.
Per ascoltare la propria canzone preferita.

Dell'infinito bisogno di bellezza.
Nel viaggio.
Alla ricerca dell'arte nelle piccole cose.
E in quelle grandi.
Grandiose.
Pure.
Che quando vedi Il giardino delle vergini suicide.
Con gli Air che la fanno vibrare.
L'aria che si portano nel nome.
Con gli occhi di Kirsten Dunst.
Che quando guidi nell'Outback australiano.
Che il nord e il sud.
L'est e l'ovest.
Di differenza non ne fanno.
Il vuoto del guidare per ore.
Giorni.
Nel silenzio del nulla.
Al secondo giorno della creazione delle cose.
Che poi.
Le stelle erano gia' li in alto.
Da farti mille milioni di domande.
A cui risposta non puoi dare.
E allora zitto.
Occhi in alto.
Questione di cicli.
Che l'autunno ritorna sempre.
Con le sue foglie rosse.
Le nebbie.
E le caldarroste in piazza del Duomo.
E forse ci sembra cosi' bello.
Perche' arriva dopo un'estate caldissima.
La bellezza della sporcizia.
Del disordine Gitano.
E zingaro.
Nomadismo e furbizia.
La casa polverosa di Gatto nero Gatto bianco.
I film di Kusturica.
Delle piccole orchestrine.
Dove nessuno ha il dono del conoscere le note.
Ma il risultato finale.
Quello.
E' sempre ben piu' grande della matematica somma delle parti.
Dell'immaginarsi Bob Dylan seduto in un caffe'.
Il giorno che butta giu' Don't think twice.
It's alright.
Sulle pagine di un taccuino.
Le nuvole e i fulmini di un ciclone tropicale.
Le cose vecchie.
Palazzi che cadono a pezzi.
Dimora di pazzi.
Million Dollar Hotel.
La decadenza degli imperi che furono.
Poter passeggiare in un vicolo di Venezia.
Senza sentirne il peso soffocante della storia che si porta dentro.
La bellezza degli addii.
Che ti prendono.
Salgono su per le spalle.
Ti accarezzano il collo.
Ti cingono la gola in un abbraccio mortale.
Quasi.
Apparente o no.
Ma dopo un addio manca sempre il respiro.
Ancora gli Air.
You're my playground love.
My favourite flavour.
Le canzoni di Jack Johnson.
Forrest Gump.
Le classifiche di Nick Hornby.
Guardare la citta' dal tetto del palazzo piu' alto che c'e'.
Dormire al faro.
Con le navi che rientrano al porto dopo una notte in mare.
Bere l'acqua di un fiume.
Giocare a calcio sotto la pioggia.
Correre sotto la pioggia.
Ballare sotto la pioggia.
Addormentarsi sotto la pioggia.
Su un prato.
Che quando ti risvegli non sei nemmeno sporco.
Sei solo piu' stanco di prima.
Ma poco importa.
Perdersi in Fremantle.
Lost in Freo.
Tuffarsi da quindici metri.
Ed esplodere nell'aqcua.

Delle foreste.
Del fare l'amore.

giovedì, aprile 05, 2007

Ben e gli altri


Ben Harper

Fremantle.
Dal chiosco dell'Old fire Station.

Dopo due giorni di musica.
Bevuta direttamente dalla fiaschetta.
Blues e radici.
Che quando vai ad un concerto dove suonano quattro delle tue band preferite tutte assieme e' paura.
Con un dettaglio.
Il festival ha la sua casa in un parco.
Il parco dove vado a correre la sera.
Il parco a cento metri dall'Old Fire Station.
Gente che si fa due giorni di viaggio per venire qua e te ci abiti a trentatre' secondi di cammino.

E poi gli artisti.
No stop.
Dalle undici del mattino alle dieci di sera.
Con un pomeriggio caldo che suona di Gomez.
Colonna sonora dei magici giorni di Lille.
E il raggae di Lee Perry.
Detto "Scratch".
Questa creatura di settant'anni.
Che ti fa ballare ad andamento lento.
Lo stesso che un giorno si costrui' uno studio di registrazione nel cortile della sua casetta in Jamaica.
E inizio' a registrare Bob Marley.
Diventando il suo primo produttore.




E poi Xavier Rudd.
Che giustamente suona col sole che se ne va giu' pian piano.
Giusto palcoscenico per uno che quando suona ti incanta.
Quindicimila persone rapite per un'ora.
Con quel didgeridoo che ti manda a male.
Ascoltatevi Fortune Teller e Let me be.

E poi i Cat Empire da Melbourne.
E John Butler.
L'idolo di casa.
Lui che inizio' a suonare al Mercato di Fremantle.

Poi John Mayer.
Con le ragazzine che si sciolgono.

Poi Missy Higgins.
E li' mi sciolgo io.

Ma e' tutto un aspettare.
La dolce e vibrante attesa.
Che arrivi la sua musica.
Ti prenda e ti porti via.



Ben Harper.

Che quando sale sul palco e attacca With My Own Two Hands.
E' esplosione.
Tutto il resto va a finire nel cassetto dei ricordi.
Miglior concerto della tua vita.
Che tante volte cerchi di capire come mai alcuni artisti sono bravi.
Altri sono famosi.
E altri sono considerati dei Profeti.
Che muovono.
Anime, cose e cuori.
In giro per il mondo.

E Ben Harper te lo spiega.

Con una chitarra appoggiata sulle ginocchia.
Un cuore che respira di musica.
E un'anima che batte di passione.

Grazie Ben.

martedì, aprile 03, 2007

Rock star party


Io (versione Blues Brothers) e Alex in Axl Rose

Fremantle.
Old Fire Station.

Nuovo party in costume.
Dopo due mesi di astinenza dall'ultimo.
Il tema questa volta e' la Musica.
Vestirsi da Rock Star.
O cantante.
O cantautore.
Da incontrare Axl Rose.
I ragazzi della reception che diventano i Kiss.


Il bello

Nico il francese che e' gia' di natura Ozzy.


Ozzy

Lee Tattoo che va a vincere il primo premio vestito da Bilie Idol.
Caroline in versione Bjork.
E poi un fantastico Mark in versione Freddie Mercury nel video di I want to break
free.


Mark Mercury

Semplicemenete perfetto.
E poi ancora.
Courtney Love.
Britney Spears.


Britney nella performance al Karaoke





Avril Lavigne.
Kid Rock.
Questa volta sono in coppia con Elia.
E dopo aver visto nel pomeriggio uno dei migliori film di sempre decidiamo di provarci.
I Blues Brothers.

Stay tuned.
Che chi non viene sul blog e' Micheal Jackson.