mercoledì, gennaio 10, 2007

Great Ocean Road


Twelve Apostles

Great Ocean Road.
La strada che da Melbourne ti porta verso Adelaide.

Uno di quei pochi posti che nonostante la nomea di "luogo turistico" ti da tanto.
Dal nome si capisce.
La strada corre a poche decine di Metri dall'Oceano del Sud.
Ad ogni curva la vista cambia di molto.
Gole che si buttano a picco nel mare.
Spiagge bianchissime.
Tratti immersi nella foresta.
Con cartelli che ogni tanto ti ricordano che in Australia si guida a sinistra.
Forse perche' ci sono troppi italiani da queste parti.
E ogni tanto se lo dimenticano.



E poi la strada inizia a salire.
Una pendenza impercettibile.
Ma il mare cominci a vederlo dall'alto.
Segno che il tratto di costa si sta trasformando in fiordo.
Fino ad arrivare all'attrazione principale di tutta la Great Ocean Road.
I dodici apostoli.
Rocce impressionati che si bagnano nel mare.
Uno dei luoghi piu' fotografati al mondo.
Uno dei simboli piu' riconoscibili nell'universo delle immagini australiane.



E a dire la verita' il posto varia incredibilmente a seconda dell'ora in cui arrivi.
Alle cinque, quando il sole e' ancora alto e il caldo si fa insopportabile, con milioni di mosche che ti entrano neglio occhi, nel naso e nelle orecchie, purtroppo e' impossibile apprezzare.
Ma quando il sole inizia a scendere.
Il vento ti rinfresca.
E le mosche vanno a dormire.
Allora inizia lo spettacolo.
Le rocce, rese umide dalle onde che si infrangono ai loro piedi rilettono la luce magica di un sole che se sta andando.
E la vista e' davvero di quelle indimenticabili.
Con un gruppo di pinguini che giocano a tuffarsi nelle onde.
Happy feet.



Stay tuned.
Che chi non viene sul blog e' la voce di Robert de Niro.

Melbourne (inframezzo)

Melbourne.
Partenze e ritorni.
Troppo poco il tempo passato in questa citta' per averne un'idea.
Solo tanti spunti.
Frame.
Il fatto che e' la porta per il paradiso della Tasmania le fa guadagnare punti importanti.

Quello che ti colpisce di Melbourne e' la varieta' e la coesistenza di un numero infinito di popoli.
Una Babele moderna.
Ogni quartiere ti proietta in altre parti del mondo.
Il quartiere greco coi nomi che sembra essere nell'Iliade.
E quello tedesco.
Ordinato e luccicante.
Alla faccia dei luoghi comuni.
Toorak.
Che ti sembra di essere a Beverly Hills.
Case di celebrita'.
Lygon Street e i mille ristoranti italiani.
E poi Queen Victoria Market.
Dove Cinesi, Koreani e altre mille nazionalita' si contendono quote di mercato.

Poi Melbourne vibra di musica.
Nei suoi locali hanno debuttato band storiche come gli AcDc.
E band promettenti come i Jet.
Ma per la musica vi consiglio il blog di Luca.
www.musicomane-musicomane.blogspot.com
Detto Musicomane.
Fresco fresco di arrivo agli antipodi.
Col suo amico Gio.
A presto il link del suo blog.
On line da Melbourne.

E infine la chicca.
Una di quelle cose che sulle guide turistiche non troverete mai.
Ma che solo lei vale il biglietto di aereo Milano-Melbourne.
Quartiere Brunswick.
Il negozio di letti di Franco Cozzo.
L'essenza dell'Italianita'.
Quella che nel bene e nel male ci ha reso famosi nel mondo.
L'italia dei mercati, delle urla e del marzapane.
Un negozio assurdo.
Da scommetterci.
Che se fosse tra la Torre Eiffel, San Pietro e il Duomo.
Attirerebbe comunque la vostra attenzioni.
Letti bianco avorio.
Baldacchini con tendoni damascati.
Colonne romane con tanto di capitello.
Lettighe d'altri secoli.
Tutto luccicante.
Che il desiderio di entrare a chiedere di Franco Cozzo diventa pressante.
Io pero' il coraggio stavolta non l'ho avuto.

Stay tuned.
Che chi non viene sul blog e' nella sua fase Dorico Corinzia.

L' animale piu' strano


Becco di un papero


Coda di lontra


Zampa da mmmbuto

Foto rubatissime.
E' troppo veloce.
Per spiegazioni leggere sotto.
Ciao!

Diavoli e (quasi) Paperi


Tasmanian Devil

Tasmania.
E vita selvatica.


Wedge Tailed Eagles (una bomba)

Avevo sei anni.
In centro a Gallarate.
A spasso con mio papa' la domenica mattina.
Quella che sa di aria fresca d'inverno e sole negli occhi.
Che si passa davanti all'edicola.
Mi compra un album delle figurine.
Tema.
La natura.
Apriamo il pacchetto di figurine in omaggio nell'album.
La prima raffigura un animale strano.
Il piu' strano in assoluto.
Un'invenzione incomprensibile.
Ornitorinco.
Un mammifero che vive nell'aqcua.
Depone le uova.
Allatta i piccoli.
Ha i piedi da talpa.
La coda da lontra.
E il becco da papero.
Un collage della natura.
Perche' la natura non butta via niente.
Con i pezzi di scorta si inventa una delle creature piu' incredibili del pianeta.
Che abita la Tasmania e i suoi mille fiumi.


La sera leoni..


La mattina...

E poi.
Il Diavolo della Tasmania.
Il filosofo Kierkegaard aveva un idea sull'inquietudine.
La chiamava "il pungolo nelle carni".
Quel qualcosa che ti tormenta dentro.
Il diavolo della Tasmania sembra averne in corpo trenta.
Di questi pungoli.
Non puo' stare fermo.
E' combattuto.
Corre, salta.
Lotta.
E poi urla.
Versi tremendi.
Che non te lo aspetti.
Perche' sembra un orsetto.
Da farci i peluche per i bambini.


Tazzie

Storie di apparenze che ingannano.
Ancora una volta.
Vive soltanto in Tasmania.
Da qui il nome.
Dopo un periodo in cui era vicino all'estinzione ora sembra essere in ripresa.
Magari i mercati mondiali dovrebbero chiedergli un consiglio.

Stay tuned.
Che chi non viene sul blog lavora per la Enron.

Corsi e ricorsi


Monte Fato

Tasmania.
Cradle Mountain.
Ancora una volta.

Il bello della Tasmania e' la concentrazione spropositata di posti bellissimi.
Il che vuol dire.
Pochi chilometri di guida.
E una serie di posti da visitare praticamente illimitati.
Ma c'e' di piu'.
Se ti e' piaciuto un luogo.
Anche se ti trovi dall'altra parte dell'Isola, puoi tornarci in un paio d'ore.


Vetta

Il Cradle Mountain ad esempio.
La prima volta che abbiamo tentato la scalata del monte, siamo stati traditi dal ginocchio del mio amico Oualid.
Ma stavolta no.
Stavolta la vetta andava raggiunta.
Anche se in solitaria.
Un cammino duro.
Che si trasforma metro dopo metro in scalata vera e propria.
Fatica e sudore.
Con l'aria gelida che ti pulisce pure i pensieri dal tanto che ti entra dentro.
E poi la neve a meta' percorso.
Un bianco natale.
Anche se a ventimila chilometri da casa.
A stagioni invertite.


Merry Xmas

E poi un altro poi.
La vetta.
Con le nuvole che se ne vanno piano piano.
Il cielo che apre il sipario sulla scena.
Panorama atto secondo.


Piu' in alto di tutto

Vette all'orizzonte e silenzio.
Che la sola vista dei mille laghi che ti circondano.
Ti ricaricano il serbatoio della voglia.