venerdì, giugno 30, 2006

Un po' di cose



Volare tra i fiori

Eccoci qua.
Di nuovo nella civilta'.
Si sono tornato a Fremantle per il week end.
Il ritorno dalla citta' fantasma.

Non scrivo da una settimana perche' internet a Pinjarra e' un utopia.
E cosi'pure la tele, i caloriferi (nella notte 2 gradi...), la luce artificiale, le ore piccole.
E potrei andare avanti.
In realta' l'unica cosa di cui sento la mancanza e' internet, perche' non posso scrivere e sentirvi.
Tutto il resto ti accorgi che e' superfluo.

Con ordine.

Mi piacerebbe iniziare questo post raccontandovi quello che mi e' successo il sabato prima della partenza.
Scopro alle tre di pomeriggio che alle sei di sera si gioca la partita di rugby Australia Irlanda.
Le mie due nazioni preferite.
E scopro pure che un sacco di gente dell'Old Fire station ha il ticket per lo stadio.
Tento in tutti modi di trovare un biglietto.
Nulla.
Alle quattro vado nella reception dell'ostello e inizio a parlare con Alex, uno dei proprietari.
Domo cinque minuti.
Giuro su Forrest Gump.
Dopo cinque minuti trilla il telefono.
E' un'amica dei ragazzi.
Ha la febbre e ha due biglietti che non puo' usare.
Me li da gratis!!!
Fremantle e' la citta' magica.
Io e un ragazzo irlandese voliamo in auto a un'ora da Fremantle a ritirare i biglietti e via fino a Subiaco.
Oval Stadium.


Australia Irlanda

Un'esplosione di giallo e di verde.
Inni nazionali, placcaggi, buldozzer umani che si scontrano in volo.
E ancora.
Touche, mete, tifo alle stelle, Irlanda che va in vantaggio, Australia che preme sul pedale e ribalta tutto in cinque minuti.
Grandioso.
A presto le foto.
Domani vado con Jim a prendere un portatile, cosi' posso portarmi avanti a scrivere nele serate di Pinjarra.

Seconda parte.

Pinjarra, il lavoro e la vita fuori dal mondo.


La casa di Pinjarra

Ho iniziato a lavorare con la compagnia Western Forestry Management. Una specie di guardia forestale privata che si preoccupa di ripopolare le ex zone di estrazione mineraria.
Il lavoro e' duro.
Siamo in quattro e copriamo ogni giorno una superficie pari a due ettari di terreno.
Le piantine sono cosi' tante che contarle e' impossibile.
Circa mille ciascuno.

E pensare che da quei piccoli germogli un giorno verra' fuori un castagno, un'acacia (quella del miele!) o un cespuglio di bacche fa effetto.
Fa effetto pensare che dove ora c'e'il deserto, tra un'anno ci sara' un piccolo bosco.
Un boschetto che va alle elementari.
Mi piacerebe vederlo all'universita'.
Il boschetto che diventa foresta.

Siamo in quattro.
Io, Dave from Liverpool, Dave from New Zealand e la sua ragazza Anna.
Viviamo in un villaggi costruito a inizio secolo (primi '900) da un benefattore, tale signor Fairbridge.
Una citta' per i bambini orfani,
Il nome ovviamente e' Fairbridge villagge, situato sulla Fairbridge road dove potete trovare la Fairbridge school, la Fairbridge forest e guardare il panorama dal Fairbridge Belvedere...
Originali questi wallabies...
Pensate che le due strade piu' importanti dell'Australia si chiamano Stuart Highway e Sturt Highway... e ovviamnete vanno in direzioni opposte.
Pensate che sfiga per un dislessico...
Scherzi a parte.
Il villaggio e' completamente fuori dal mondo.
Ci saranno sessanta case di cui solo quattro abitate.
Una e' la nostra.
E' la prima volta che sto in una casa che ha piu' bagni delle persone che ci abitano.
Immensa.
Ma anche immensamente gelida nella notte.
E allora benedici che ci sono quindici letti.
Che significa quindici coperte.
Che...
Calcolando che in Neozelandesi sono persone cosi' strong che sembra che Dio li creo' spezzando la roccia con una mazza ferrata in una notte di sbronza...
Di coperte puoi usarne sei tu e sei Dave from Liverpool.

La cosa davvero impagabile e' quello che vediamo io e Dave nell'ora di jogging dopo il lavoro.
Scena.
Tramonto sulla nostra destra.
Baobab in controluce.
Mille baobab in controluce.
Noi che corriamo per fare pace con la fatica che abbiamo nel corpo.
E i canguri che ci tagliano la strada.
E se i baobab sono mille.
I canguri, quelli non li puoi contare.
Che ti senti alto tre metri e mezzo.
E se le gambe non tradiscono puoi spingere oltre.
Arrivare fino al cimitero abbandonato.
E ancora piu' in la', fino alle miniere dove giocano a creare l'alluminio.
Giusto per accorgerti che ti sei spinto troppo oltre.
E che se non ti dai una mossa a tornare indietro il sole va a fare la nanna.

Le serate.
Sono corte.
Sei talmente stanco che vai a dormire alle otto.
Le nove quando va bene.
I due kiwi spariscono alle sei e non li rivedo fino la mattina dopo.
Mi sa che dopo il lavoro si trasformano in Shrek e Fiona.
Vedrete le foto.
Le serate sono di due tipi.


Fire... better then any drugs

Le prime le passo guardando il fuoco nel camino.
Mi piacerebbe sapere cosa possa pensare un marziano quando vede un pazzo che sta tre ore in fissa davanti a pezzi di legna che ardono.
La forza degli elementi.
Che se ci pensi non e' solo il fuoco.
Puoi stare ore e ore a guardare le onde del mare.
Un po'come andare a teatro e guardare quanto e' bello il teatro stesso.
Do you know what i mean?
Le altre serate.
A proposito di elementi.
Mai.
Dico mai.
Ma proprio mai mai mai.
Commettere l'errore di guardare in aria.
Perche' se sei fortunato ci sono le nuvole.
Altrimenti per i prossimi tre giorni avrai mal di collo.
Che se inizi a guardare la Via Lattea in questo posto sei gia' fregato.
Drogato di stelle.
Assoluta dipendenza.
Che se sei nel deserto e non c'e' la luna, e la prima luce artificiale e' a un'ora di macchina, e l'aria e' gelida dal tanto che e' pulita,
Allora puoi andare in cucina, prendere la tazza..
Che la Via Lattea te la puoi bere prima di andare a fare la nanna.

I love you all.
r.

sabato, giugno 24, 2006

Goodbye Fremantle


Porto di Freo

Lazy Saturday morning.
Ultimo giorno a Fremantle.
Ultimo giorno all'Old Fire Station.
Domani si parte per una nuova avventura.
Destinazione Pinjarra, sud di Perth.
Circa un'ora di viaggio.


Vascello Messicano

Vi ricordate di Jim?
Ieri mi chiama per dirmi che si sono liberati dei posti per un lavoro interessante.
La zona e' una di quelle "in the middle of nowhere", nel mezzo del nulla, ma e' solo per tre o quattro settimane, e pagano bene.
La cosa divertente e' questa.
Anissa, la ragazza dell'agenzia crea un mezzo incidente diplomatico per farmi avere la mappa stradale per raggiungere il villaggio.
Dopo una serie interminabile di telefonate riesce a farsi spedire un fax dalla chiesa di Pinjarra.


La chiesa di Pinjarra

Si... e' il prete che ci invia la mappa!
E qui la sorpresa.
La mappa e' una non mappa.
E' una linea dritta...
Dopo Perth basta seguire la stessa strada per un'ora.
Non bisogna mai curvare!
Ora... mi chiedo.
Se mi si ferma l'orologio e vado avanti per piu' di un'ora... dove vado a finire?
Per fortuna che il viaggio lo facciamo assieme Io, una coppia di neozelandesi e un inglese.
Non che questo sia di aiuto, ma dicono che i Kiwi sono capaci di parlare con i canguri in caso di emergenza.

Il lavoro

Il lavoro nasce da una collaborazione tra il governo del Western Australia, la compagnia mineraria Alcoa e la guardia forestale australiana.
Il progetto e' quello di creare una foresta dove fino a qualche anno fa si estraevano metallo e minerali.
Se guardate su questo sito potete vedere i primi risultati:

http://eriss.erin.gov.au/settlements/industry/corporate/eecp/case-studies/alcoa.html

Mi sono gia' informato.
A Pinjarra c'e' un pub dove trasmettono le partite dei mondiali.
Australia-Italia...
Prima volta nella storia.

p.s.: Kiwi e' colui che viene dalla Nuva Zelanda.

Ciao.
Che chi non viene sul blog e' un Kiwi che parla coi canguri.

martedì, giugno 20, 2006

P.s.:

p.s.:
oggi non si lavora.
In ostello hanno messo Forrest Gump.
Non so se ce la posso fare.

p.p.s.:
se c'e' qualche dottore in linea vorrei sapere perche' gli inglesi quando bevono gli prende male.
Ieri sera il tipo piu' buono che abbia conosciuto in vita mia e' sbiellato.
Sembrava Begbie di Trainspotting.
Stamattina era di nuovo il tipo piu' buono del mondo.
Ha pure preparato la colazione a chi era sveglio.
Dottor Jakyll and Mr. Hide.

p.p.p.s.: Ora Forrest e il tenente Dunn stanno preparando la barca (Jenny) per andare a pescare i Gamberi.
No. Non ce la posso fare.
Buuuuuuuuuuuuuuba.
Aiutami tu.

Quelli che le balene

Posto qua di seguito un estratto del Corriere della Sera di ieri.

Solo una domanda.
Ma perche' quando sai che c'e' una specie che e' in difficolta' ci si accanisce contro?
Mi piace mangiare la carne.
Una fiorentina e' un delirio, un segno divino.
Ma se domani mi dicono che le mucche sono a rischio di estinzione, mangio qualcos'altro...

Dicono che il grasso di balena e' super a fini cosmetici.
Abbiamo sintetizzato il DNA umano.
Figuriamoci se non siamo capaci di creare qualcosa di simile al grasso-di-balena.

Dicono che la carne di balena e' estremamente afrodisiaca.
Carissimi arrapati.
Se avete problemi a tirarlo su usate una gru.
Cambiate donna.
Pigliate il viagra.
O se no chiamatemi che ho qualche sito internet da darvi.

L'articolo.

Il Giappone riesce a fare approvare una dichiarazione non vincolante in cui vengono messi in discussione i divieti del 1986

FRIGATE BAY (Saint Kitts and Nevis) - Alla riunione della Commissione baleniera internazionale (l'International whaling commission), il Giappone e altri paesi suoi alleati sono riusciti a far approvare una dichiarazione non vincolante in cui viene definita «non più necessaria» la moratoria del 1986 sulla caccia commerciale alle balene.

IL DOCUMENTO - Nel documento, messo ai voti alla sessione annuale dell'organizzazione in corso a Saint Kitts and Nevis (Caraibi), i cetacei vengono indicati come causa dell'impoverimento del patrimonio ittico e le organizzazioni non governative sono definite una minaccia. Per il Giappone, la dichiarazione rappresenta la prima vittoria in una accesa disputa internazionale che si protrae da più di 20 anni. Tokyo mira infatti alla ripresa della caccia commerciale ma diversi Paesi - e tra questi l'Italia è in prima linea - e gruppi ecologisti lo osteggiano.

«CACCIA SCIENTIFICA» - I lavori si erano aperti male per i nipponici, che venerdi, nella prima giornata dei lavori, non erano riusciti a far adottare due delle loro proposte: far iscrivere all'ordine del giorno una discussione sulla «caccia scientifica» ai piccoli cetacei e adottare il voto a scrutinio segreto per le future decisioni della Cbi.

LA MORATORIA - La caccia commerciale alle balene è sospesa da una moratoria dal 1986, ma, sfruttando una clausola in deroga che permette la caccia «a fini scientifici» (per ampliare le conoscenze sui cetacei), il Giappone e altri Paesi, tra cui la Norvegia, hanno ripreso l'attività e vorrebbero aumentare il numero e le specie di possibile cattura. Gli oppositori alla revoca della moratoria sono guidati da Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Gran Bretagna. La sessione della Cbi si concluderà martedì prossimo.
19 giugno 2006

Fini scientifici.
Causa dell'impoverimento del patrimonio ittico.
Questa e' una di quelle altre notizie da fermarsi un attimo, respirare forte e realizzare nella nostra piccola testa che ci stanno propinando una cazzata dalle dimensioni pantagrueliche.

Stay tuned.
Che chi non viene sul blog e' un cacciatore di balene.

giovedì, giugno 15, 2006

Storie.

Western Australia.

Profumo di grigliata.
Perche' quando qualcuno si rimette in viaggio merita una festa.
Oggi tocca a Eric.
Destinazione Cambogia.
Che in Danimarca dicono Cambodia.

Ma la storia e' un'altra.
Ogni sera gioco a ping pong con il cuoco del ristorante indiano qua vicino.
Jawid
Viene all'Old Fire Station dopo il lavoro, giusto per rilassarsi.
Ieri sera il tavolo era occupato e allora ci mettiamo a parlare vicino al falo'.
La sua e' una storia incredibile.
Da farci un film.
E che nemmeno quello basterebbe.
In breve.
Nel 1999, a diciannove anni, decide di fuggire dal suo paese, l'Afghanistan.
Ma la vera fuga e' dal regime Taliban.
Parte da Kandahar, attraversa il paese e riesce a raggiungere l'Indonesia.
Qui si imbarca su una bagnarola lunga dieci metri.
Destinazione Darwin, Northern Australia.
Il viaggio dura cinque giorni e cinque notti.
Mi racconta che il mare e' talmente incazzato, che i vecchi sulla nave piangono, sicuri di morire.
Partono in ventuno.
Arrivano in sedici.
Un'onda scaraventa in mare cinque persone.
Uno di questi e' il suo migliore amico.
Non lo rivedra' mai piu'.
Arriva sulle coste australiane senza una lira e senza un documento.
Mi mostra l'articolo di giornale che riporta l'evento.
Lo conserva come una reliquia.
Un pezzo di mondo che ora non c'e' piu'.
Ma e' sempre dentro di te.
Mi dice che deve tutto a questo paese.
Il centro di prima accoglienza gli procura un visto di lavoro, una scuola per imparare l'inglese e un lavoro come cuoco.
Si trasferisce a Fremantle e qui finisce la storia.
Anzi.
Il vero lieto fine e' che ora e' cittadino australiano.
Non deve piu' scappare.

Ha due lavori.
Di giorno in una fabbrica di oggetti di plastica, di sera aiuto cuoco.
Deve mandare i soldi in Afghanistan per mantenere la madre.
Ma ora e' felice perche' qui al ristorante gli hanno aumentato lo stipendio e cosi' puo' lasciare il lavoro in fabbrica.
Davvero una gran bella persona.

Che quando senti storie cosi'.
Raccontate col sorriso sulla bocca e gli occhi lucidi nello stesso momento.
Pensi.
E non e' un discorso politico.
Tantomeno economico.
Non parlo di dogane, dazi e norme sull'immigrazione.
Parlo di persone.
La classe degli immigrati o dei rifugiati politici non esiste.
Non c'e' un gruppo di persone che si sveglia la mattina felice o incazzato.
Ci sono le singole persone.
Quelle che come te alla sera, quei tre minuti prima di addormentarsi fanno a pugni o fanno l'amore con la propria coscienza.
Dipende da quanto hanno seminato durante la giornata.
E quando le tasche di semi ne sono piene.
Non importa se sei Afgano o Italiano.
Statunitense o Messicano.
Se hai dato.
Sei il padrone di un pezzettino di mondo.'
E secondo me il pezzettino di Jawid deve essere davvero grande.

Vi amo.

sabato, giugno 10, 2006

Cose di ieri e cose di oggi.

Ostello.
In sala stanno guardando il Silenzio degli Innocenti.
Scena di Hannibal dentro la cella.

Cose di ieri.
Incontri fortuiti.
Vado a Perth per scattare le foto in notturna della citta' dalla collina di King's Park.
La vista e' di quelle che ti lasciano a bocca aperta.
Come quando entri la prima volta a San Siro.
Juventus-Borussia Dortmund.
Inizi a scattare foto.
Una dopo l'altra.
E il tempo passa, il sole e' andato a dormire da un pezzo e tu sei ancora li' a rubare un po' di natura.
35 millimetri alla volta.
Better that any drug.
Se pero' aspetti troppo succede che non trovi piu' nemmeno un autobus.
E la stazione di Perth e' troppo lontana.
Guida galattica per autostoppisti aiutami tu.
Il pollice e' sempre il solito.
Vuol dire: "Vi prego datemi un passaggio"
Il problema sta nell'altra mano.
Che tiene un treppiede lungo un metro e mezzo.
Che sembra un kalashnikov.
Che fa tanta paura.
Ma succede l'imprevisto.
Si ferma un'auto e dentro c'e' un ragazzo delle isole Fiji, tale Ali.
Come Muhammad.


Ali (a destra)... uomo della provvidenza

Iniziamo a parlare e scopriamo che anche lui deve andare a Fremantle a vedere la prima partita dei mondiali.
Passiamo a prendere un suo amico e via fino a casa.
Passaggio gratis.
Non ha prezzo.
Per tutto il resto c'e' Mastercard.

Cose tra la notte e la mattina.
Stasera iniziano i mondialli.
Sedici anni dico sedici anni dopo.
Notti Magiche.
Toto' e gli occhi sgranati.
Delirio.
Il maxischermo all'aperto e' inaugurato.
Il nome.
Outback Cinema.
Mai inizio migliore: un gol ogni dieci minuti.
Una birra dopo l'altra.
Gli inglesi che sfottono i tedeschi quando segna Wanchope per il Costarica.
A proposito.
Ma il Costarica e' maschio o femmina?
O cambia sesso come le rane?

Cose di oggi.
La giornata inizia in cortile.
Ore 9 a.m.
Sdraiato sul dondolo in cortile ad ascoltare Jose' Gonzalez.


Erik che suona Jose' Gonzalez

Quello della pubblicita' dei televisori Bravia.
Rus dalla reception diffonde negli altoparlanti la parola magica.
Job.
Lavoro.
Sono fortunato, il dondolo e' a tre metri dall'ufficio.
Mi fiondo e in tre minuti ho un lavoro per oggi.
C'e' scrito Removal: ossia l'uomo dei traslochi.
Vado a piedi, una casa privata a due chilometri dall'ostello.
E qui la sorpresa.
La prima.
La casa e' popolata dagli angeli.
Tre bambine assurde.
Vestite da La casa nella prateria.
Hanno un mangianastri che spara musica country.
E loro ballano.
Hanno buttato in terra un cappello dove raccogliere le monete che un immaginario pubblico le dara'.
Ovviamente mi tocca contribuire.
La seconda sorpresa e' un po' meno bucolica...
Il trasloco si ha da fare.
Ma.
Il bello inizia dopo.
Il vero lavoro e' un altro.
Dobbiamo abbattere la casa!
Abbattere!
Distruggere!
Tirare giu' a martellate!


Le macerie, il Boss e la torta alla Cannella

E ok, la casa e' di legno e lamiera, ma e' pur sempre una casa.
Dopo quattro ore il corpo comincia a sventolare bandiera bianca.
Meno male che Jannis, la moglie di Pete (er boss) ci porta una torta alla cannella.
Una bomba.
Giusto per arrivare a fine giornata.

Cose di dieci minuti fa.
Mi sono fatto la doccia vestito.
Un delirio.
Una vera goduria.
Bagno e bucato nello stesso momento.
Unico inconveniente.
Posso usare solo la destra.
Perche' se alzo la sinistra mi vengono i crampi.

Stay tuned.
Ve amo.
Che chi non viene sul blog e' un crampo alla mano sinistra!

giovedì, giugno 08, 2006

Rottnest Island (parte seconda)



Rottnest Island.
Western Australia.

La testa gira piu' di prima.

Navighiamo verso la parte selvaggia dell'isola.
Little Salmon Bay.
Big Salmon Bay.
Fish Hook.
E infine West End.
Quindici chilometri.
Ma le baie sono una diversa dall'altra.

Big Salmon Bay sara' per sempre sinonimo.
Di tramonto perfetto.
La baia e' ampia e le onde si trascinano per svariate centinaie di metri.
Sembra che lo spettatore si diverta a guardare tutto in slow motion.
E' l'effetto che mi fanno le onde.
Talmente innamorate della propria bellezza che sembrano invitarti alla loro sfilata sulla passerella della barriera corallina.
Che quasi ti sembra di sentirli.
I leoni marini che fanno da giudici.
E uno ha la voce di Benigni nel Piccolo Diavolo.
"Onda Catherine, modello Giuditta, voto nove e mezzo e tutti a casa".

West End.
Altro giro.
Venghino signori venghino.
Le Balene.
Che non ti stancheresti mai di vederle, di sentirle, di chiamarle.
Le Balene.
Le Balene.
La Balene.
E saltano, saltano, saltano.
E per mille balene!
Che non ti venga in mente di chiederti il perche'.
Masse dal peso infinito che si lanciano fuori dall'acqua.
Che solo un pazzo puo' pensare che lo facciano solo per respirare.
Lo fanno perche' sono convinte di volare.
E non le sembra vero dopo ore trascorse sott'acqua.
Di non trovare resistenza.
Tra volte al giorno.
Fanno a pugni con la gravita'.
Knock Out.
Kappao' tecnico.
Vincono sempre.



Che c'e' una spiaggia.
Che non sai che fare.
Vorresti altri occhi.
Guardare per tre giorni di fila le balene.
O...
Abbassare lo sguardo e accorgerti che la sabbia non e' sabbia.
Che la sabbia e' conchiglia.
Che la conchiglia sono milioni di conchiglie.
Balene o conchiglie?
Balene o conchiglie?
Magia del posto.
Che puoi decidere.
Balene E conchiglie.



Ma poi il sole se ne va.
E arriva la notte.
Il mare pero' ha paura del buio.
E il cielo.
Che e' suo amico anche se riescono a incontrarsi solo all'orizzonte.
Lo aiuta.
Gli accende un po' di lampadine.
Che il mare chiama stelle.
E le stelle fanno la festa alla luna.
E tu benedici che tutti si vogliono tutto questo bene, perche' nel frattempo hai preso la bici e con un pazzo scozzese ti fiondi a mille all'ora su e giu' per le colline dell'isola.
Al buio.
Che se non ci fossero luna, stelle e il mare a fare da specchio, non vedresti nulla.
Pericolo scampato.
E qualche Quokka vivo in piu'.
Si perche' nel frattempo i simpatici cangurini hanno invaso la strada.



Abbiamo fatto un rapido conto.
Sull'isola ci saranno a dire tanto venti persone.
Ma.
Ogni due chilometri c'e' un bagno pubblico.
Dove se vui puoi farti pure la doccia.
Ci sono passerelle in legno per attraversare le foreste senza il rischio dei serpenti.
Una cartina gigante ogni curva.
Cartelli che ti spiegano in chiave ironica le specie animali e vegetali.
E non stiamo parlando di marketing e turismo.
Questo si chiama amore per il proprio paese.





Finalmente.
Il mal di terra si sta calmando.
Buona notte.

P.S.: E' proprio un casino. Ti accorgi che per girarla tutta di anni ce ne vorrebbero sei...
P.P.S.: Ho un dilemma... Fermarmi a lavorare per un mese nella zona di Perth e vedere i mondiali o andare in fattoria per quattro settimane?

Rottnest Island (parte prima)



Rottnest Island.
Western Australia.

Che se guardate la cartina e' solo un puntino davanti a Perth.
Ma anche un punto puo' cambiare il senso di una frase.

Mi gira la testa.
Ho dormito tre notti su una barca e ora ho il mal di terra.
No credevo fosse possibile.

Con ordine.
Vi ricordate di Jim, lo scozzese dell'agenzia dove ho lavorato?
Succede che chiama qui in ostello per invitarmi a trascorrere tre giorni sull'isola di Rottnest Island.
A bordo dell'Atami.
La sua barca.
Che se guardi vicino al timone ti accorgi che ha vinto per tre anni il premio di migliore barca in legno del porto di Perth.



Piccola parentesi.



Jim.
Quarantre' anni, scozzese.
A venticinque anni parte per il circolo polare artico, dove lavora nell'ufficio postale di un villaggio di Eschimesi.
Ci rimane per un anno e nel frattempo si fidanza con una ragazza del posto.
Torna in Scozia per due anni, ma riparte prima per gli Stati Uniti e poi per il Canada, dove si occupa dell'amministrazione di una compagnia mineraria.
Stanco della vita dietro la scrivania riparte per la Scozia.
E qui arriva il bello.
Acquista un Faro su un fiordo e lo rimette a nuovo.
Ne ricava un Hotel a quattro stelle: Corsewall Lighthouse Hotel.
Guardate il sito internet.
Nel frattempo si sposa con una ragazza del Sud Africa.
Dopo dieci anni vende l'attivita', parte per l'Australia e si compra l'Atami.
Per la cronaca.
Ha quattro figli: due coppie di gemelli!

Partiamo lunedi' dal porto di Fremantle.



Destinazione Rottnest Island.
Il nome, Rottnest, nasconde un errore.
I primi olandesi che arrivarono su quest'isola si trovarono di fronte una terra scolpita dal vento interamente popolata da uno strano animale che vive soltanto qui.
Pensarono si trattasse di un enorme topo e cosi' chiamarono l'isola "nido di topi" (Rat-Nest).
In realta' l'animaletto si chiama Quokka ed e' un marsupiale che somiglia molto a un canguro in miniatura.
E' notturno, e quando il sola tramonta esce dalla propria tana.
Ce ne sono svariate migliaia.
Sono tranquillissimi e si fano carezzare.



L'isola e' a un'ora di navigazione (venti minuti con l'aliscafo), ma il mare e' davvero grosso, grezzo dicono qui, rough, e di ore ce ne mettiamo quasi due.
Sembrano molte, ma se ci sono i delfini che ti accompagnano ti senti al sicuro e il viaggio diventa un sogno.


Incontri ravvicinati

Ancoriamo a Parker Point, qui il mare e' una piscina.
E il pittore non si dimentica di nessun colore.
Nessuno.
Dal blu al verde.
Le sfumature le prova tutte prima di trovare quella che lo soddisfa.
Qui l'artista e' uno di quelli pignoli.
Sembra non si accontenti mai.
Poi la sorpresa.



Una coppia di Razze che balla il tango intorno alla nave.
E la musica ti sembra di sentirla davvero.
L'Oceano che fa l'amore in una Milonga.
Troppe emozioni.
Che ci vorrebbe il tasto della Pause.
O forse Rewind, che e' meglio.

domenica, giugno 04, 2006

Regalo



Succedeva oggi.
Che nel 1989 l'esercito cinese, a Pechino, apriva il fuoco sulla folla di ragazzi manifestanti uccidendone cento.
Mentre nel 1947, a Parigi, veniva esposto in un negozio il primo bikini.
Oggi e' domenica.
Giorno di mercato.
Nel senso che si aspettano le 4 p.m.
Gia' perche' da quell'ora e' possibile acquistare frutta e verdura a prezzi stracciati.
La stessa frutta che fino alle 3.59 costava un sacco!

Ho finalmente comprato il treppiede per la macchina fotografica, cosi' stasera vado in collina a fare le panoramiche notturne di Perth.


Stevie che da la cera al surf...

Ma la vera novita' e' un'altra.
Ho ricevuto il mio primo regalo australiano.
L'altra sera infatti era l'ultima notte in Australia di Ken-G e della sua ragazza Melanie.
Per salutarci mi hanno regalato la loro chitarra con tanto di dedica strappalacrime sul dietro della cassa acustica.

Mi hanno detto che suonare in mezzo al deserto e' una cosa da brivido.

Nel frattempo mi sono arrivati i documenti per lavorare (basta lavoro in nero e rischio espulsione!) e cosi' giovedi' o venerdi' parto per una Farm nell'entroterra.
Che qui chiamano Outback.


L,ingresso della mia stanza

Stay tuned!


Ross and the Boss

P.S.: in realta' ho ricevuto altri due regalini... ma fanno parte di un disegno piu' ampio... Forrest Forrest trallala'....

giovedì, giugno 01, 2006

Onda Anomala


Cottesloe Beach

Western Australia.

"Altro mondo.
Che ti senti trasportato da un onda.
Di quelle che arrivano quando meno te lo aspetti.
Onda anomala.
Una volta messa in moto non si ferma piu'.
Coincidenze o forse no.
Semplicemente vita.
Che quante ce ne hanno date, Blum?
Solo una, rispose il mozzo.
Cosi' parlava il capitano."

Cronaca degli ultimi due giorni.
L'inizio sta in un tramonto visto dal treno.
Il cielo e' in fiamme.
Ma e' una di quelle volte che preghi.
Che i pompieri non arrivino mai.
Che sia per sempre.
Ma gia' lo sai.
Che per sempre non e' mai niente.
Sopratutto se ti sei dimenticato la macchina per le foto...

Torno a Perth per trovare un nuovo lavoro per le prossime settimane.
Entro in un'agenzia.
Si chiama Traveller's Club.
Se ci andate chiedete di Jim lo scozzese, o di Anissa.
Cent'anni avanti.
O indietro.
Che prima era meglio.
Con tutta la semplicita' del mondo Anissa mi dice.
Testuali le parole.
"Ma scusa perche' intanto che cerchiamo un lavoro non ti fermi a lavorare qui in agenzia con noi, per un paio di giorni, visto che Marko e' malato?"
Cosi' succede.
Che mi trovo per due giorni a lavorare nell'internet cafe' annesso all'agenzia.
Lavorare...
Parolone.
Infatti quello che devo fare e' incassare i soldi di ogni utente.
Ma sopratutto.
Mettere la musica: nel senso che sul pc c'e' una quantita' abnorme di canzoni e io devo fare semplicemente il dj affinche' i ragazzi possano avere deliziosa surfata sulle onde del web.

Cose dell'altro mondo.


Jack Johnson night

Ma non finisce qua.
Domani vado a fare un trasloco in una casa qui con altri ragazzi dell'ostello.
Hanno detto che ci pagano bene.
Apro un altra parentesi.
E' arrivato un ragazzo che suona la chitarra alla grande.
Ieri sera abbiamo appizzato un bel falo'.
E il tema musicale della serata e' stato Jack Johnson.

Ma giusto per finire.

C'e' una novita'.
Una new entry del viaggio.

Ma questa e' una sorpresa che svelero' piu' avanti.

Corri Forrest! Speriamo che corra...

P.S.: o Corti... guarda che mi sto informando per te. Ho chiesto al centro immigrazione e mi hanno detto che puoi essere proprietario di un' attivita' anche senza essere cittadino australiano.
E di panetterie qui proprio non ce ne sono...